Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

Pagine

23.1.11

Eliseo - Un castello per un magazzino

Eliseo vive nel piccolo castello che sorge al centro del campo di grano turco, in fondo alla strada vecchia, vicino al ponte dei rospi. Pochi bambini si avvicinano a quella zona, soprattutto per via dei rospi, che si sa, se irritati spruzzano la loro pipì negli occhi del nemico, ma anche per la leggenda che riguarda la famiglia di Eliseo e il suo palazzo. Il castello, o meglio ciò che ne rimane, è una costruzione molto antica, con un'altissima torre pericolante, da cui è possibile osservare la campagna tutt'attorno, per lo più una distesa vuota di pannocchie e campi di maggiorana.
La famiglia di Eliseo abita questa proprietà fin dall'alba dei tempi, senza che mai nessuno abbia tentato di rispondere all'annuncio di vendita, affisso al portone in legno massiccio. L'idea di trasferirsi in un moderno edificato della città, lasciandosi alle spalle il polveroso e umido castello, entusiasma tutti quanti che, stufi delle tradizioni e dei riti antiquati, vorrebbero dare un tocco di novità alle loro esistenze così tremendamente noiose. Ora, sarà bene specificare che Eliseo, i suoi genitori e i suoi nonni paterni (oltre che due pipistrelli bianchi, che dovrebbero essere due prozii rassegnati alla loro condizione) sono vampiri. Secoli e secoli di storie, leggende e articoli sui vampiri hanno indagato e spiattellato tutto quanto riguarda queste misteriose creature, secondo interpretazioni più o meno veritiere. Per quanto riguarda i De Vinis, niente li elettrizza più. Il buio, le svolazzate notturne, i morsi, puah! Centinaia di anni di vera e pura noia. Così, già da qualche secolo, i De Vinis cercano disperatamente di vendere la loro fatiscente abitazione, per buttarsi alle spalle tutto il loro passato ammuffito e dedicarsi a una vita eco-chic! Il papà di Eliseo, il conte De Vinis, prima di procedere con l'acquisto di un nuovo terreno ha dovuto intraprendere una serie di studi relativi ai numerosi punti energetici presenti in città. La scelta è ricaduta su un terreno che presenta le condizioni ottimali per vivere in pieno contatto con la natura e con il cosmo. L'unico ostacolo resta la vecchia e polverosa proprietà di famiglia. La signora De Vinis ha preparato le valigie già un secolo fa, ma nessun acquirente si è presentato da allora. I pochi passanti hanno sempre guardato il cartello di vendita con aria diffidente e intimorita, per poi affrettare il passo e lasciare quella zona infausta per sempre. E pensare che l'intera famiglia, ha persino abbandonato le abitudini vampiresche per dedicarsi a una convinta e piena vita da vegani! Del resto, con il libro E' facile smettere di mordere mortali chiunque ci sarebbe riuscito! Nonostante ciò, gli umani sembravano non aver afferrato il nuovo stile di vita dei De Vinis. Ovviamente, il tempo ripaga sempre i più pazienti...
Sabato scorso, Eliseo se ne stava appollaiato nella sua torre, navigando in internet per sapere di più sulla raccolta differenziata. Al piano di sotto, i suoi genitori sfogliavano i cataloghi di edilizia delle aziende più specializzate nella costruzione di case a basso impatto ambientale. Inaspettatamente, il funereo campanello del portone emise il suo suono mesto. In casa tutti si bloccarono, persino i due prozii pipistrelli: era forse arrivato il momento tanto atteso? La signora De Vinis si alzò e, ricomponendosi, corse ad aprire. Chi mai potrebbe essere interessato all'acquisto di quel rudere?? Sulla porta, si trovava un ometto di media statura, visibilmente stempiato e grigio, con un paio di vecchi occhiali scocciati. Il suo maglione color senape era liso dal tempo e la camicia a cui era stato abbinato presentava qualche sfilaccio sulle punte del collo. Un paio di calzoni a coste color castagna ricadevano pesantemente su delle orrende scarpe bordeaux. Lo strano tipo, innervosito dall'attesa, non riusciva a controllare il fastidioso tic all'occhio destro, a cui seguiva una sorta di starnuto con flessione di tutta la testa a sinistra. Si trattava di Branchiano, il contabile della Soucisson, l'azienda di salumi della città. Branchiano viveva da solo da quando la mamma lo lasciò per andare ad inseguire il Carnevale, ovunque questo si sposti. Da allora, la sua vita si divideva fra la Soucisson e il suo micro-appartamento, preso in affitto 25 anni prima. Dopo non aver mai mancato un pagamento, il suo locatore decise di dargli lo sfratto, in modo da spostare nel piccolo locale la sua collezione di succhi alla pera. Il signor Palmì, infatti, colleziona bottiglie di succo alla pera da molto tempo, esattamente da quando ne bevve uno per la prima volta e ne restò disgustato. Così, in ogni suo viaggio, l'unico apprezzato souvenir divenne una bottiglia  intonsa di succo alla pera, quasi per eliminare dal mercato quella bevanda, nell'insieme così dolciastra e sabbiosa. Branchiano non gradì il tiro mancino e offeso decise di dare la disdetta con ben cinque mesi di anticipo, trovandosi così obbligato a cercare una soluzione immediata. Il castello sarebbe stato perfetto. In tutto quello spazio avrebbe finalmente potuto usare il suo sport kit, vinto alla lotteria di Natale dell'azienda. (Dopo 20 anni, finalmente era uscito il suo numero: 13). Inoltre, il castello era lontano da tutto il resto della città e quindi da tutti i suoi abitanti. Un paradiso per due: Branchiano e MobyDick, il suo fidato pesce rosso.
- Buogiorno!!! - Sqillò la signora De Vinis aprendo la porta.
- Sì. Sono Branchiano, Branchiano Fanguel. Ho visto l'annuncio e vorrei...
- AHAHAH!!! Lei sta scherzando!
- Signora, la pregherei di non urlare, il mio udito è particolarmente sensibile e non vorrei che...
- Pallinooooo!!! Il signor Faquel è venuto a vedere il palazzoooooooooo!!! Pallino??? Vieeeeni! - gridò la vampira eccitata.
- Non Faquel, Fanguel e... - Il contabile non riuscì nemmeno a finire la sua puntualizzazione.
Il conte de Vinis riportò un po' di ordine a quel vociare femminile e fece accomodare il contabile nel grigio salotto nell'ala nord. Il conte tentò più volte di dimostrarsi allegro, ma soprattutto voleva che il suo interlocutore comprendesse il suo nuovo stile di vita, di cui andava veramente molto fiero. Purtroppo però, il noioso Branchiano tagliò corto ad ogni evasione da ciò che realmente lo interessava: comprare la casa. Non gli importava il prezzo, le condizioni rovinose della strutture o i permessi legati al campo che circondava la casa. Branchiano voleva comprarsi quel castellaccio e non pensare più a Palmì e ai suoi succhi e già che c'era nemmeno al resto della popolazione della città! Mentre la discussione veniva portata sul prezzo e sulle tempistiche, nella sua stanza Eliseo origliava dal tubo di interfono che metteva in comunicazione tutte le camere del castello. Quel Branchiano era proprio strano! Per la prima volta ebbe l'impressione che la sua famiglia fosse dalla parte dei normali e quell'individuo nebbioso e schivo il mostro della situazione!
La trattativa fu semplice e sbrigativa, il notaio in città era soltanto uno e visto il suo giro d'affari, si potè fissare l'atto di vendita il giorno successivo. Alle 11.55 le due parti vennero convocate davanti all'Egregissimo e Gentilissimo Dottor Laloi, stimato e rispettato notaio di ogni transizione avvenuta in città da ben sessant'anni. Il Dottor Laloi accolse i suoi ospiti, o meglio, la sua segretaria Antoinette li accolse e pensò a risvegliare il suo onoratissimo superiore, caduto in uno dei suoi torpori improvvisi. Il Dottore soffriva infatti di una patologia che lo costringeva a improvvisi colpi di sonno, da cui non era sempre facile che si riprendesse. La signora de Vinis, suo marito il Conte, Eliseo, i nonni e i due pipistrelli si accomodarono nel minuscolo ufficio, sedendosi sulle sovradimensionate poltrone in pelle color tabacco, riempendole delle grandi cappe antisole*
Il solo signor Fanguel si sedette all'altro capo del tavolo, proprio di fronte a Eliseo, appoggiando il suo lercio impermeabile alla stessa sedia su cui si sistemò. Il suo tic cominciò a riempire quella sua faccia così piatta e insulsa.
- Aaaaallora signori! Siiii - aaa - mo pronti? - chiese il notaio
- AAHHHHHHHH!!! Ma certo! Sua maestà, deve sapere che noi aspettiamo...
- Cara, credo che il signor notaio non possa dedicarci molto tempo, quindi penso che dovremmo dedicarci subito alla nostra questione, eh?
- Sì, me io...
- Ecco. Bene, possiamo procedere, vero signor Fanquel?
- Fanguel - Rispose freddamente il contabile.
Vista la balbuzie del notaio, la trattativa richiese ben quattro ore e tre quarti! Quando la segretaria Antoinette passò con i documenti da firmare, sembrò risvegliare tutta l'assemblea dal sonno e non il solo signor notaio! I due pipistrelli si erano scelti il vecchio lampadario a cinque bracci; i nonni si erano accasciati l'uno sull'altra e Eliseo sulle ginocchia della mamma, che cercava di controllare l'abbiocco, senza risultati. Gli unici svelgi erano il conte e il signor Branchiano, forse sospettosi e quindi costantemente all'arta. L'aria del pomeriggio risvegliò tutta la comitiva, che si diresse verso il bar Geppi sulla piazza per brindare alla reciproca felicità. Fu l'unico momento che Eliseo vide sorridere il signor Fanguel. Geppi era di origini italiane e amava sottolineare la cosa e conosceva molto bene Eliseo che andava a comprarsi il panino ai cinque cereali per la merenda a scuola ogni giorno.
- Sciao bishchero! Hche tu fai in giro a hcodesta ora? Te tu non sei a shcola?
- Geppi!! Naa, oggi ho venduto il mio castello!! Presto costruiremo nella zona dei vecchi magazzini del sale, qui in città!!
- O maremma! Ma hche bellina sta notiziola! So hcontenta! Bene, hche si prende signori? Una hcoca hcola??
Tutti brindarono con bollicine ramate di spumeggiante hchinotto!
Dopo quel giorno, la famiglia si trasferì momentaneamente nel camper che utilizzavano in agosto per le vacanze, in attesa che il cantiere della nuova casa fosse terminato. Il monolocale motorizzato creò non pochi problemi alla convivenza della famiglia che, abituata nell'ampio palazzo, si trovata costretta in pochi metri quadri in cui tutti dovevano sbrigare le loro faccende. Erano ormai passati 6 mesi dall'incontro dal notaio ed Eliseo e i suoi erano ancora accampati nel camper. Del signor Fanguel, in città nessuno sapeva nulla e nemmeno alla Soucisson... Così, Eliseo decise di fargli visita.

_____
* La famiglia si era sottoposta da tempo a un trattamento per poter sopravvivere ai raggi solari senza protezioni, ma fino a quando il prodotto non sarebbe stato giudicato idoneo dai ricercatori, avrebbero dovuto continuare ad indossare i mantelli e all'occorrenza, servirsi dei parasoli.