Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

Pagine

31.10.11

La notte delle Zucche


La notte era gelida, scura e brillante. Il cielo era cosparso di piccoli e lucenti diamanti, cuciti sul velluto nero della mezzanotte. Un venticello birbante invitava le foglie in un ballo lento, in un turbinio di rosso, giallo e arancione. I lampioni di luce bianca illuminavano lo scalpitio d'ali di qualche pipistrello in cerca di un pasto. Una stella attraversò il cielo con un bagliore e lei chiuse gli occhi in un sorriso, trovando subito il suo desiderio...

Lumilla se ne stava seduta sui gradini gelati del vialetto di casa. Il suo tutù giallo e nero la incorniciava nel silenzio della notte. Quell'anno era vestita da ape. Contava il suo bottino e con cura divideva la cioccolata dai marsh-mallows, gli zuccherini dalle mentine, i biscotti dai cornetti. Quest'anno era andata proprio bene. Prima di rientrare in casa doveva aspettare Gilbert, suo fratello maggiore che, come al solito, era in ritardo. Si erano accordati per bene, in modo che i genitori li lasciassero in pace almeno la vigilia di Ognissanti. Però faceva freddo, dove si era cacciato quel briccone? Per ingannare l'attesa, Lumilla decise di scartare una delle barrette cioccolatose che si era guadagnata. La carta era di un argento scintillante, con delle saette blu elettrico e la scritta rosso lacca. Si aprì facilmente e l'aroma intenso della cioccolata raggiunse il nasino a punta della bambina, che già si leccava i baffi. Mentre stava addentando il primo pezzetto, una luce dalla strada catturò l'attenzione di Lumilla. Doveva essere lui... finalmente. Si alzò e fece qualche passo per andargli incontro, ma subito notò che quella non era l'auto del fratello. Due fari gialli e rotondi non le permettevano di vedere altro, però Gilbert aveva appena ritirato il suo catorcio a quattro ruote che di certo non aveva fari di ultima generazione come quelli che le stavano di fronte. Dall'abitacolo si sentiva una musica elettronica a tutto volume... doveva essere qualche amico imbecille di Gilbert, per forza. C'era un però. Se quella super-car fosse stata di un arrogante amico di suo fratello, il fortunato amico avrebbe guidato bene, in modo sicuro e arrogante e non procedendo a singhiozzi lungo tutto il viale alberato, per inchiodare rumorosamente di fronte ai posteggi! Lumilla era curiosa come una scimmia, perciò si alzò ripulendo il suo culetto congelato, dalla sabbiolina del vialetto e si avvicinò all'auto, con aria scrutatrice. Non aveva MAI visto un'auto simile a quella, prima di allora. Si trattava di una piccola utilitaria, quel tipo di macchina che avrebbe avuto ogni mamma... ma... vedendola sembrava più che altro un carrozzone funebre rimpicciolito! Nera, un po' sporca, cromature, gomme larghe, minigonne ai lati e mini-alettone! Qua e là c'erano un po' di ammaccatura, la controprova dell'abilità di guida di chi sedeva al volante! La musica assordante, che doveva immergere l'abitacolo in una sorta di apnea acustica, cessò di colpo e una delle porte si aprì con un clack. Lumilla era un po' timorosa, ma troppo ansiosa di sapere per andarsene...
- Tefe l'avefevofo defettofo chefe avrefemmofo dofovufutofo gifirafarefe! - Dall'interno, una voce gracchiante, controbattè prontamente: - Zifittafa! Sefemprefe dofopofo!
Lumilla non credeva nè ai suoi occhi, nè alle sue orecchie! Per tutti i muffin del mondo... chi erano quelle??

*
La lite continuò in maniera molto agitata, per poi concludersi in una specie di risata, quando anche la pilota di turno lasciò il posto di guida, per scendere e presentarsi agli occhi spalancati di Lumilla. Dopo di lei, scesero dai sedili posteriori anche due... animali... ovviamente parlanti (e chiacchieroni come le loro compagne di viaggio!) Quell'allegra carovana aveva qualcosa di spettrale... prima di tutto quell'auto. In seconda battuta l'abbigliamento delle due donne. E infine, vogliamo considerare i due animali da compagnia?? Un varano e una nutria spelacchiata?! Ora, Lumilla era vestita da ape, quindi non è che fosse molto più presentabile di quelle due (per lo meno Palmiro, il suo criceto obeso, era rimasto al caldo della sua ovatta) però... lei era mascherata, quelle avevano tutta l'aria di non indossare altro che vestiti simili a quelli! La donna pilota, più anziana dell'altra, indossava un abito in velluto dall'aria antica e malconcia, da sotto la gonna rigonfia, sbucavano due gambotte ricoperte da calze a righe, bucate qua e là. La seconda aveva invece una gonna amaranto, abbinata a una specie di corpetto arancione con maniche a sbuffo. Capelli malamente acconciati e arruffati coronavano le teste di entrambe. Proprio mentre lo sguardo attonito di Lumilla si posava sulle scarpe, una luce fuxia l'abbagliò e l'attimo dopo... le due erano totalmente diverse. Lumilla si stroppicciò gli occhi, li chiuse per vedere se qualcosa cambiasse, ma in effetti, si erano cambiate da capo a piedi: due abitini in maglia nera avvolgevano le due donne, con occhiali da maestrine ed eleganti cucù ben saldi e in ordine sulle nuche. Stava impazzendo?! L'unico capo che non si mosse da dov'era, erano i lunghi guanti neri... Le due signore si avviarono verso il marciapiede e Lumilla non ebbe altra scelta che gettarsi nella siepe vicino agli scalini d'ingresso, per nascondersi da quelle due carampane, improvvisamente ringiovanite. Lumilla pensò che sarebbe stato bello se anche la mamma avrebbe potuto trasformarsi in quel modo... ma subito cacciò via quel pensiero, come se offendesse la sua adorata mammina.
Lumilla e Gilbert erano i figli adorati e iper-protetti dei Carvendale, una coppia anzianotta e per questo molto apprensiva verso la prole, oltre che molto affettuosi e teneri. Entrambi non avevano nessun interesse per la moda o le tendenze, cosicchè il loro aspetto risultava fuori moda, facendoli apparire ancora più vecchi della loro età. Allo stesso modo, la loro casa era arredata senza uno stile vero e proprio, era più che altro funzionale e comoda, le sole caratteristiche che una casa avrebbe dovuto avere per la famigliola. La signora Carvendale se era una cuoca superlativa non nutriva la stessa passione verso piumini e spazzettoni così, un non più leggero strato di polvere e il disordine totale reganvano incontrastati all'interno della casa. In giardino era un altro discorso, dato che era il regno del signor Carvendale, un uomo estremamente pignolo e ordinato, capace di posare i rastrelli in ordine d'altezza. Del resto si sa, gli opposti si attraggono.

*

Lumilla era ancora assorta nei suoi pensieri quando, con un sussulto, ritornò alla realtà. Le due strane tipe la stavano guardando da dietro i loro occhiali (pieni di brillantini sulle punte, data la forma a farfalla). Lumilla arretrò spaventata a morte. E fu la sua fortuna, visto che poi presero parola, sputacchiando qua e là!
- Sefeifi tufu Lufumifillafa, cafarafa?
- Mafa cofosifì lafa spafavefentifi! Lafasciafa fafarefe afa mefe! Cafarafa, nofoifi siafamofo defellafa Agefenzifiafa... sofonofo ifin cafasafa mafammafa e pafapafà? - la interruppe la più anziana.
Lumilla era pietrificata e non rispose nulla. In quel momento arrivò suo fratello che vedendo la scena, saltò addosso alla donna e l'atterrò. Questa schiamazzando con l'amica, cercò in qualche modo di rialzarsi, senza ottimi risultati. Nel caos generale, la luce dell'ingresso illuminò l'uscio e comparvero i signori Carvendale che, con uno sguardo imbambolato, osservavano la scena in silenzio. Come due automi si diressero verso Gilbert, affermando con un tono robotico che era tutto a posto e sorrisero senza spontaneità alle due donne, che ricambiarono con una fila di denti giallastri e ammaccati (la trasformazione non era stata così profonda, pensò Lumilla sghignazzando dietro i baffi!). Entrarono tutti in casa, anche se Gilbert continuò a tener controllate le due tizie, si accomodarono tutti sul morbido divano e la signora Carvendale si offrì di preparare del tea caldo, con qualche biscottino fatto in casa. Erano le 11 passate, forse un po' tardino per uno spuntino così tipicamente pomeridiano, no? Comunque tutti accettarono contenti. Seguirono una serie di chiacchiere futili e piene di sputacchi delle due ospiti, le quali spiegarono di essere le rappresentanti di una strana Agenzia per il Buon Andamento della Casa e R.D. meglio conosciuta come A.B.A.C.R.D. (parte di acronimo rimasta segreta), giunte presso i Carvendale, per ottimizzare la gestione familiare e casalinga, ma soprattutto per migliorare la vita dei componenti della famiglia... progetto un po' ambizioso, non credete? Lumilla era rimasta a bocca aperta ascoltando attentamente le parole delle due strane collaboratrici domestiche, affascinata dai loro gesti così, così esplicativi! Sembrava che roteando le lunghe mani nascoste sotto i guanti neri e lisci, già provvedessero a realizzare ciò di cui parlavano. Inoltre, se la donna anziana sembrava rispondere a tutte le esigenze della mamma, l'altra era la perfetta interlocutrice di papà. Era come se parlando e parlando riuscissero a convincere i due delle loro ostinazioni, correggendoli senza che loro se ne accorgessero, o così sembrava a Lumilla. Suo fratello era troppo impegnato a guardare nel generoso decolletè delle due, per capire di che cosa parlassero. Era come se quelle due donne riuscissero a incantare tutti quanti, con un lento e pacato susseguirsi di spiegazioni e parole, parole, parole... (e sputacchi!)

*

Lumilla era ancora vestita da ape. Si svegliò per il sottile raggio di sole che filtrava dalla griglia e andava ad illuminare i suoi grandi occhioni ancora addormentati. Non accese la luce per abituare gli occhi chiarissimi al nuovo giorno e scendendo dal letto a castello, trovò le pantofoline pronte per essere calzate. Strano. Andò verso la scala, ma allo scricchiolio del primo gradino, la mamma la richiamò per mandarla in bagno a lavarsi il faccino. Molto strano. In bagno, una salvietta arancione era piegata a forma di zucca e riposta vicino al suo spazzolino. C'era qualcosa di diverso. In cucina aleggiava un profumo delizioso, ma questo era tipico della mamma. Ciò che era del tutto inaspettato era l'ordine e la pulizia: il lavandino conteneva solo la tazza di papà, uscito da poco a ritirare pane, latte e giornale; il tavolo era apparecchiato con delle stuoiette arancioni e addobbato con alcuni ragnetti, ma soprattutto era lindo e lucidato. Stranissimo!
- Mamy, sono state le signore a sistemare tutto? - chiese Lumilla pucciando un bisotto a forma di pipistrello nel latte.
- Quali signori, puffetta della mamma?
- Le due dell'Agenzia A.B.A.C.R.D., quelle che erano in salotto ieri sera...
- Patata della mamma, fai colazione, da brava. Vedtai che poi sarai più contenta.
Lumilla non voleva essere contenta, voleva sapere se quel cambiamento fosse dovuto a quelle e soprattutto era curiosa di sapere che fine avessero fatto. Mentre faceva questi pensieri, osservava la mamma, che con un sorriso stampato, maneggiava un frullatore o qualcosa di simile. Non faceva che inserire ingredienti e questo rispondeva prontamente elaborando biscotti, pasta per la pizza, sughetti, budini... il tutto diligentemente invasato e messo a conserva. Era una scatola magica! Finita la colazione, Lumilla andò svogliatamente in camera sua, già riassettata, fresca di aria pulita e profumata con una candela a forma di zucca, che altro? Un piccolo pacchetto attirò la sua attenzione. Era stato lasciato sul letto rifatto (opera della mamma??) ed era incartato con carta arancione e nera, con un grande fiocco. Un bigliettino portava scritto il nome della bambina, con due scarabocchi simili più a ragni che a firme. All'interno, Lumilla trovò un rotolo di pergamena arrotolato e sigillato con cera lacca arancione. Staccato il sigillo, si dipanò una lunghissima lettera che coprì tutto il pavimento della cameretta e buttò Lumilla sul letto, dove cominciò a leggere con attenzione:

Illuminatissima e lucentissima Lumilla,
è con estremo e gradito piacere che siamo a comunicare la....

Un fiume di lettere che diventavano parole, che divenivano frasi e frasi. Quando Lumilla arrivò in fondo a quel lungo rotolo, comprese tutto quanto. Niente fu più come prima. Il desiderio che aveva espresso prima di uscire per il classico giro Dolcetto o Scherzetto era stato ascoltato e presentato davanti all'alto ordine dell'A.B.A.C.R.D. Tutto il grande cambiamento trovato in casa, non era merito delle due compagne, ora sapeva che lo erano, ma soltanto suo. Lumilla era stata scelta e da quel girono di Ognissanti era entrata a far parte dell'Agenzia per il Buon Andamento della Casa e Realizzazione Desideri, l'ordine delle streghe buone operante da sempre su tutto il territorio del mondo.

E voi? Avete visto una stella attraversare il cielo?!

Volete stampare la storia? Eccola qui!

29.10.11

Stanno arrivando fantasmini, streghette e mostrini di ogni tipo!


Are you ready?!

La notte più magica dell'anno sta per arrivare e ormai anche da noi è parte delle ricorrenze festeggiate e sentite da grandi e piccini! Io  ho già impostato la pubblicazione della mia storia per le prime ore del 31 ottobre, in modo che possiate gustarvela per tutta la giornata! Spero proprio che vi piaccia e vi trasporti nel mondo magico e buio delle zucche!

Qualche idea per i vostri costumi: 

Qualche giochino in stile zuccoso da stampare:


Ritagliamo e incolliamo le scatoline di Halloween!


Qualche dolce idea per un menu da brrrrrivido!


Insalata fresca di scheletri










Ragni arrosto ripieni

  
Un dolce tradizionale: Fave dei morti












L'appuntamento è per il 31 ottobre, aspetto tutti quanti mascherati e armati di scherzetti, ad ogni dolcetto negato! Nella Casa di Vetro troverete una dolcissima storia pensata solo per voi!


A presto, RooooonRoooon (by SbirroFantasma)


15.10.11

L'albero, il serpente e la mela

Buon Sabato Signori Bambini!
Oggi voglio condividere con voi un mini-racconto, pensato appositamente per Giorgia, una bellissima bambina di tre anni, che ha appena iniziato il suo entusiasmante percorso nella scuola!
La maetra ha dato un compito ai piccolini, chiedendo ai genitori di inventare una storia che i bambini potessero imparare, basandosi su un disegno con tre soggetti: un albero, una mela e un serpente. MMM.
Credo che nella testa di ogni adulto, automaticamente si delinei la storia di Adamo e della bella Eva. E' altrettanto scontato che i bambini non penserebbero mai a tutto ciò! Quindi, ecco cosa ho pensato io:

C'era una volta un bellissimo albero dalle foglie grandi e lucide. Viveva in un grande giardino, con tanta erbetta fresca intorno a lui.
Un giorno, un animale lungo e strisciante si avvicinò al signor Albero e gli disse:
- Buongiorno! Come sei sfortunato a stare sempre fermo qui, senza poter vedere cosa c'è fuori dal giardino!
Senza aspettare una risposta, l'animale, che era un serpente, se ne andò via nell'erba. Il Sig. Albero pensò molto alle parole di quell'animale, ma poi cadde in un sonno profondo e il giorno dopo si svegliò felice, perché su uno dei suoi rami era appesa una mela rossa, profumata e lucente. 
Il serpente tornò dal signor Albero e gli disse:
- Cos'è quella palla rossa che spunta fra le tue foglie?
- E' il mio frutto, una mela succosa e dolce - disse il signor Albero.
Il serpente si sentì sfortunato, perchè non poteva prendere quella mela per mangiarne e non era capace di produrre qualcosa di così buono e bello. Decise di chiedere scusa al signor Albero per l'offesa del giorno precedente e se ne andò chissà dove, triste e solo.

Nessuno di noi è sfortunato! Ognuno ha capacità e caratteristiche diverse e non dobbiamo prenderci in giro per questo! Anzi, i nostri compagni possono insegnarci qualcosa di nuovo, che da soli non potremmo mai scoprire! Se il serpente non fosse stato maleducato, il signor Albero gli avrebbe offerto la sua mela e magari avrebbero potuto parlare delle cose belle fuori dal giardino. La cattiveria del serpente l'ha lasciato solo, triste e a pancia vuota!

13.10.11

Progetti Natalosi

Ci sono piccoli rumori di novità nella Casa di Vetro!
Come forse qualcuno di voi sa, la Casa di Vetro si trova in un paesello sperduto fra i monti e io e Sbirro siamo molto impegnati per la promozione del territorio, eheh.
Così, proprio ieri sera abbiamo avuto una bella notizia: in una sala molto bella, all'interno di un'antica e affascinante villa in stile liberty, io e Sbirro potremo organizzare dei pomeriggio di lettura di fiabe!! Tutto in attesa del magico e caldo Natale! Speriamo che il progetto vada a buon fine! Potremo giocare, leggere e colorare le fiabe della Casa di Vetro e magari scrivere nuove avventure!
Ora è ancora tutto in fase di definizione, ma si parla di merende con pane e marmellata, buoni sconto nei negozi di giochi e abbiagliamento per i più piccoli, giochi e avventure nel mondo del Natale con Sbirro! E' ovvio che lui sarà presente! Vi farò sapere molto presto qualche informazione in più!
Lo so, è prematuro pensare già a quel bellissimo momento dell'anno, in cui tutto è ovattato dalla neve, i vetri si appannano e all'interno delle case tutto si muove per preparare pacchi, regali e tante squisite ricette... Però ho trovato queste immagini in rete e mi è venuta troppa voglia di condividerle con voi!


Prima dell'arrivo del Natale e di dicembre, abbiamo un altro importante appuntamento: la festa delle zucche! Quindi, tornate a trovarmi, perché sto preparando qualcosa per voi! A presto...

11.10.11

Autunno d'Ottobre

Un venticello frizzantino, una luce ancora dorata e l'erba appena tagliata.
Ci sono bambini con cartelle, caldarroste bollenti e case addobbate di bianco e turchino.
Profumo di giallo, rosso e castano.
Visioni di zucche, funghi e castagne. Nei ricci racchiuse, lucide e lisce aspettano, nel silenzio bisbigliante del bosco, sotto un manto di foglie cadute, variopinte e stanche.