Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

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9.12.11

Vi racconto l'Albero di Natale

Ci sono tante storie che ci raccontano come nascono le belle tradizioni del Natale. Io ho inventato questa per spiegarvi come è nata la tradizione dell'Albero di Natale, un protagonista indiscusso delle nostre feste.

Tanto tempo fa nella Valle Verde, una terra piena di boschi e foreste, viveva un giovane e robusto alberello. Le montagne alte e maestose proteggevano con le loro rocce i prati e le foreste della valle, il fiume nutriva tutte le piante, i fiori e gli animali del bosco e la pace regnava indiscussa. Il re della valle era un omino alto poco più di un tavolo, panzuto e con una buffa faccia paonazza. Si occupava di mantenere la pace, gestendo le risorse del bosco con intelligenza, aiutato dal suo fedele braccio destro, un fenicottero rosa intelligentissimo giunto da una terra lontana in cerca di fortuna. Il fenicottero rosa era esperto in bilanci di boschi ed era in grado di fare a mente somme con mille e più addendi. La sua piccola mente era stata allenata fin da cucciolo ai numeri e ai loro segreti. Per lui la matematica era come facile sudoku con le soluzioni. Nel palazzo reale viveva anche Csaba, la figlia del piccolo re cicciottello. Csaba era una bambina dolce, gentile e bellissima. Purtroppo, la sua mamma, che era una cantante dalla voce melodiosa, aveva da poco deciso di ricorrere i suoi sogni, partendo per un lungo viaggio in cerca di fama e fortuna e nessuno sapeva se sarebbe mai tornata. Csaba viveva quindi sola nel grande castello al centro della verde vallata. Il babbo era troppo impegnato a regnare e a far quadrare i conti con il fenicottero rosa e Csaba era spesso sola, all'interno della sua cameretta, in cima alla torre più alta, nell'ala est del grande castello. Le cameriere adoravano stare con lei, perchè era una bimba davvero adorabile. La buona condotta dei regnanti aveva permesso alla terra della Valle Verde di vivere in armonia, ma il piccolo re cicciottello aveva un grande e scuro timore nel cuore: la partenza della sua mogliettina avrebbe causato qualche problema alla sua terra? E Csaba sarebbe cresciuta in grazia e bontà?

Alle spalle delle grandi e possenti montagne della Valle Verde, abbarbicata fra la polvere e le rocce, si trovava Malasorte, la terra della strega del vento. La strega del vento era malvagia, meschina, piena di invidia e rancore. La sua cattiveria e l'oscurità dei suoi sentimenti si riflettevano nella sua persona rendendola brutta, anzi, orrenda! Sorella della mamma canterina di Csaba, aveva sempre provato gelosia per la bella e talentuosa sorella e da tempo covava la sua vendetta. I suoi poteri erano molto grandi e il vento era in suo possesso, permettendole di sapere ogni cosa, anche sussurrata, nella Verde Vallata. Quando il vento le portò la notizia della partenza di sua sorella, una risata gracchiante invase la notte della Valle Verde, fino a far sussultare nel sonno il povero re cicciottello. La strega del vento cominciò a lavorare al suo progetto malefico e chiamò in suo aiuto Tempesta di Neve, una strega sua compare e i due terribili gemelli Ghiaccio e Neve. Insieme, avrebbero creato la peggiore bufera di neve e freddo di tutti i tempi, gettando la valle in un deserto bianco, isolato da tutto e da tutti. Il piano era diabolico.

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Intanto al castello, il fenicottero rosa ragionava nella sua stanza. Anche di notte, il mago dei numeri restava alzato a lungo per calcolare, sommare, dividere e moltiplicare. Mentre era intento a pensare ai suoi numeri, il marchingegno da lui inventato per misurare la temperatura (senza margine di errore!) si mise a sbuffare, segnalando uno sbalzo improvviso. Avvicinandosi e inforcando gli occhiali tondi, il fenicottero notò un drastico abbassamento di temperatura, un evento strano e inspiegabile. Scrutanto il cielo, vide le nubi raggrumarsi sopra la Valle Verde, formando una spessa cappa scura. Che stava succedendo? In quel momento qualcuno spalancò il vecchio portone della sua stanza. Era il paffuto re, che rosso per la corsa e privo di fiato, riuscì soltanto a sussurrare "Csaba, sparita!". Il castello si accese nel buio della notte. La piccola e dolce principessina era sparita. Nessuno l'aveva vista uscire, nessuno l'aveva vista nelle sale del castello e nessuno sapeva dire con certezza a che ora si fosse ritirata nelle sue stanze, in cima alla torre. Il re dispose una pattuglia a controllo delle porte reali e ne inviò una decina in perlustrazione dei boschi. Il fenicottero rosa spiegò del calo improvviso di temperatura, così strano anche in quella stagione invernale e avanzò l'ipotesi che la strega del vento potesse essere coinvolta in quella faccenda. Infatti, in poco più di un'ora dalla scomparsa di Csaba, un potente vento si abbattè sulle mura, sugli uomini del re e sugli alberi del bosco, piegati e provati dalla forza di quella tormenta ghiacciata. Dov'era Csaba? In quel freddo non avrebbe potuto sopravvivere sola nella foresta. Quando il re vide come si stava mettendo il tempo, scoppiò in un pianto amaro, urlando il suo dolore all'oscurità della notte. Il fenicottero, suo fedele alleato, prese in mano la situazione e spiegate le sue ali, partì nella tormenta, sfidando freddo e buio. La sua bontà d'animo lo guidò nel gelo, proteggendo il suo esile corpicino con una bolla di tepore e luce. Grazie a questa magia, il fenicottero scrutò ogni angolo del bosco, fino a una minuscola radura, dove vide lei, la piccola Csaba. Atterrò fermo sull'erba bagnata dalla rugiada e realizzò che in quel punto del bosco, la tormenta non era arrivata. Era come se uno scudo proteggesse quel piccolo praticello dall'inferno creato dalla strega del vento. Csaba era tranquilla, seduta in mezzo al prato, china su un piccolo alberello. Interrogata dal fenicottero, Csaba raccontò che una voce melodiosa aveva interrotto il suo sonno tormentato e l'aveva guidata sino a quel luogo tranquillo, dove aveva trovato l'albero. Il fenicottero ricordò in quel momento, la sua mente comrpese e un sorriso comparve sul suo becco nero. L'alberello era stato piantato dopo la partenza della madre di Csaba, per curare il dolore del re e permettergli di avere un ricordo perenne della dolcezza e della bontà della moglie. Fu scelto un punto del bosco riparato, in cui tanti anni prima i nonni materni di Csaba e della strega del vento avevano incoronato la piccola Luni, principessa del bosco, provocando l'ira implacabile della sorella. Il fenicottero, facendo credere alla bimba di fare un bel gioco, la invitò a raccogliere bacche, pigne e qualche manciata di neve per addobbare l'alberello e le chiese di cantare una bella canzone felice. Csaba sorrise e prese a fare come le era stato chiesto. Ad ogni tocco dei piccoli rami, una luce illuminava tutta la radura, salendo fino alle nubi compatte. Piano, piano la cappa di nubi si diradò, placando la bufera anche nel resto del bosco. L'alberello, intanto, cresceva, si irrobustiva e Csaba lo guardava a bocca spalancata. Ad un tratto, la voce melodiosa si diffuse in tutta la foresta, raggiungendo le sale del castello e persino Malasorte. Come tanti cristalli, il grigiore della tormenta si ruppe, frantumandosi in mille e più pezzi di luce e ghiaccio, rischiarando tutta la notte. L'amore della regina e il buon cuore della piccola principessa avevano distrutto il rancore della strega del vento. L'alberello si illuminò e la voce melodiosa parlò a Csaba. Era Luni, la sua mamma che le raccontò il segreto che la imprigionava. Luni non aveva abbandonato la sua famiglia, ma era stata rapita e imprigionata per mano della sorella invidiosa e crudele. Nel giorno in cui il re piantò l'alberello, la strega del vento rinchiuse la sorella buona nel fusto di quella stessa piantina. Soltanto la sua bellissima voce era libera di correre nel bosco.


Era il 25 di Dicembre. Da allora, ogni anno Csaba corre nel bosco la notte di Natale per addobbare il suo bellissimo albero, cantando con la sua mamma le dolci melodie delle feste.

8.12.11

Vi racconto la Santa Lucia...

Cari bambini, tempo di neve e festoni, tempo di Dicembre... tempo di regali!
In ogni città si aspetta la notte in cui passerà il Santo, il Babbo o la Befanina a portare dolcetti, giochi, vestitini e tanto ancora....
Forse avrete già scritto la vostra letterina e qualcuno l'avrà già consegnata, affidando i suoi desideri alla magia di queste notti gelate! Ma avete mai pensato a chi i doni li deve consegnare?? Avete mai pensato quante cose da fare ci sono? E come faranno a non dimenticarsi mai niente?
Dalle mie parti, la più indaffarata di tutti è sicuramente Santa Lucia! La notte fra il 12 e il 13 Dicembre passerà di casa in casa consegnando pacchetti, sacchetti, giocattoli e dolciumi. Vediamo come si sta preparando a questa grande festa....


Sono già stressato. Voi bambini aspettate Santa Lucia tutto l'anno, molti di voi non appena escono i cataloghi con tutti i regali, li studiate con attenzione per scegliere il vostro preferito, ma pochi di voi immaginano che lavoro ci sia dietro. Ma cominciamo con ordine. Mi avete conosciuto poco fa, nel freddo di questo pomeriggio, io sono L'Asino e non uno dei tanti, io sono L'Asino di Santa Lucia. I miei antenati fanno a capo al più grande asino di tutti i tempi, un esemplare maestoso, testardo e cocciuto come pochi, ma magnifico nel grigio del suo mantello ruvido e ispido... l'asino più famoso di qualsiasi cane o gatto prodigio, animale indiscusso della scena più importante di tutta la storia. Insomma avete capito? Ma è ovvio, l'asinello che riscaldò Gesù Bambino! Con lui c'era anche un altro animale, ma quello non se lo ricorda mai nessuno.
Comunque, fatte le dovute presentazioni, torniamo a noi. Sono stanco morto, il dottore mi ha detto che dovrei andare in ferie e invece mi aspetta ancora una settimana di fuoco: in giro per le piazze a firmare autografi, ad ascoltare i pensieri di voi bambini per capire se la Santa Lucia non ha confuso qualche regalo, invitato ai programmi tv per parlare dell'arrivo delle Feste, insomma, un'agenda fitta di impegni. Senza contare tutta la preparazione che viene prima.
Il lavoro inizia tanti mesi prima, quando si comincia con le uscite notturne, in cui si ascoltano i sogni di voi bambini: prendiamo appunti, facciamo ordine nei vostri pensieri e cominciamo a scrivere i vostri desideri. Il taccuino di Santa Lucia è un quaderno che non finisce mai, le sue pagine bianche e luminose conservano le idee per i vostri regali, i pensieri buoni che sperate per i vostri amici e per la vostra famiglia, insomma, tutto quello che vi rende felici. Ovviamente sono io che prendo appunti. Santa Lucia è troppo smemorata e pasticciona, lei si occupa di capire, di raccogliere i vostri desideri e a me spetta solo il lavoro pesante. Ho dovuto persino imparare a scrivere. IO, un asino! Purtroppo però, molti di voi sono indecisi, quindi serve più tempo per capire che cosa vorreste ricevere. A questo ci pensano i folletti, per fortuna. I folletti sono abili grafici, quindi impostano tutte le pubblicità dei negozi di giocattoli per convincere gli indecisi dell'ultimo minuto. Grazie al cielo, sempre i folletti pensano a recuperare tutti i giocattoli e archiviarli ordinatamente nel magazzino di Santa Lucia, ce n'è uno in ogni paese di consegna. Volete sapere dove si trova quello del vostro paese? Beh, adesso siete un po' troppo curiosi!
Infine, dopo tutti i preparativi, arriva la notte tanto attesa. Nonostante la fatica del carico (Santa Lucia racconta che i regali non pesano, ma solo perché non li porta lei!) mi piace sembre uscire con il carretto dei regali. Ormai si è evoluto in un efficiente carrello semi-motorizzato, con tanto di rullo per il carico, come quello dei fienili per intenderci... mmmm, che bontà il fieno!! E per l'appunto, l'uscita per le consegne dei regali significa fieno a volontà, carotine croccanti, acqua fresca e tante altre bontà che voi bambini preparate con cura! E' bello entrare nelle vostre case e trovare una candelina accesa, il caffè per Santa Lucia (che altrimenti si addormenterebbe dopo la prima casa!) o i biscottini... mmm! Purtroppo a volte tutto queso mangiare mi provoca alcuni bisognini... e non riesco a trattenermi! Perdonatemi care mamme se troverete alcuni ricordini... sappiate che sono santi quanto quelli dei vostri bambini!
Beh, che dirvi di più? In effetti c'è ancora una cosa che vorrei dirvi: ricordate di essere ubbidienti, pazienti e generosi, mancano ancora pochi giorni alla notte di Santa Lucia e noi aiutanti siamo tutti in giro a controllare che siate buoni, altrimenti, tutti i vostri giochi si tramuteranno in brutto e inutile carbone!

Ps- Se quest'anno volete aggiungere dei cereali con latte tiepido, gradirò certamente!

7.12.11

Notizie dalla Casa di Vetro

Buongiorno di sole gelato a tutti!
Questo mese di Dicembre è davvero pazzerello: niente neve e sole giallo e smagliante! E' strano pensare al clima natalizio quando il tempo non si comporta come ci aspetteremmo!

Allora, come anticipato tempo fa, i pomeriggi di lettura fiabe stanno arrivando!
Domani pomeriggio, tutti i bambini sono invitati alla lettura della prima fiaba della Casa di Vetro (che ovviamente verrà pubblicata qui in anteprima!) volete sapere dove? Beh, diciamo che se non saremo nella Casa di Vetro, saremo nella Sala di Vetro!

h 15.30 L'asinello di Santa Lucia incontrerà tutti i bambini per un giretto sulla sua groppa e una manciata di fieno come premio!

h 16.00 Merenda tutti insieme, ringraziando Sapore di Pane

h 16.15 Pomeriggio di Fiaba: lettura animata di fiabe sul tema del Natale e delle Feste Natalizie

Tanti sorprese vi aspettano, ci troverete presso la Sala Olos in via de Medici a San Pellegrino Terme -Bergamo-