Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

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15.11.12

Mela. La bambina-ape

In molti hanno immaginato un mondo futuro, pieno di teconologia e comodità. Che mondo potrebbe immaginare una bambina con poteri immensi, ma inspiegabilmente sola? Mela immagina il suo Microcosmo, come nelle lezioni di Microcosmatica dell'illustrissimo e illuminatissimo regio maestro Mondo... e senza saperlo, crea un'epoca, un modo di vivere, che noi conosciamo molto bene.

C'era un volta nel paese di Nonso, una piccola bambina-ape. Non vestiva altro che il suo costume da ape, quello che ogni altra bambina avrebbe indossato il giorno di Carnevale o di Halloween. Mela era così orgogliosa del suo vestito che portava sempre e solo quello, nonostante il suo armadio rosa, con stelle brillantinate appiccicate sulle ante, contenesse molti altri capi: maglioncini colorati, con pois e bottoni multi.-forma, pantaloni in velluto, gonnelline e camicette.
A scuola nel paese di Nonso si studiavano le materie più interessanti del mondo: Tortologia e creme, Microcosmatica, Fiabe, Storia della Giocoleria, Incanto e Trucchi, Principi di Addomesticamento (nella cura e nella crescita di draghi, fenici e altri animali). Mela era bravissima in tutto, tutte le materie eerano per lei preferite e favolose, perchè, semplicemente, le piaceva andare a scuola. Questa sua predisposizione le creava non pochi grattacapi: Milla, la sua vicina di casa, era invidiosa del suo talento e per vendicare la sua rabbia, la prendeva in giro per il suo "ridicolo e consunto straccetto", riferendosi al suo costume da ape. Milla era molto popolare a scuola, quindi la sua cerchia sosteneva il rancore e le cattiverie della beniamina contro la piccola Mela che, nonostante non nutrisse alcun desiderio di legare con la smorfiosissima Milla, era pur sempre costretta alla solitudine. A dire la verità non sembrava molto turbata dalla sua condizione, anzi, il suo essere solitario e introverso ben si adattava al silenzio e ai luoghi appartati e lontani dalle folle. Poteva pensare, immaginare e questo non aveva confronti. Qualche volta, durante l'intervallo Mela si arrampicava in cima all'albero di Marmellata e sognava ad occhi aperti, immaginando un mondo in cui la gente volava su strane scatole di metallo, andava a comprare il cibo in luoghi assordanti e affollati e parlava dentro a marchingegni pieni di tasti. In quel mondo non esistevano i prati, le lettere e le penne e non serviva nemmeno avere degli amici... bastava avere un marchingegno in grado di creare un Microcosmo personale. Ogni persona viveva all'interno del suo Microcosmo, senza preoccuparsi dei suoi vicini. Mmm. Mela, come tutti gli altri bambini della sua età, soffriva per la mancanza di amici e per questo si rintanava nei suoi pensieri, immaginando un mondo vuoto, pieno di macchine in cui ogni individuo progettava e immaginava il suo mondo.
Un giorno Nonsoquando, arrivò nel paese di Nonso Bio. Bio aveva i capelli ricci e rossi, un faccione rotondo pieno di lentiggini. Portava una camicia verde mela, con pantaloni a quadri. La preside lo accompagnò nella classe di Mela e lo fece accomodare proprio accanto a lei, dove nessun'altro si sarebbe mai seduto.
- Ciao, io sono Bio! - Il bambino allungò vero Mela una mano paffutella e sudaticcia - Vuoi dei cracker bio-integrali? - continuò con un sorriso dal quale mancava qualche dentino.
- Ciao... io sono Mela, no grazie, sono intollerante al glutine, non posso mangiare crackers... - replicò timidamente Mela.
- EH!! (questa esclamazione veniva ripetuta spesso e senza nessun significato da Bio! Dopo un po', Mela ci fece l'abitudine e non se ne accorse nemmeno più) Anch'io sono intollerante! Ma questi sono di farina di kamut! E' una gran fortuna essere seduti vicini! EH!!
Mela sorrise al bambino, forse per la prima volta nella sua vita. Sgranocchiarono qualche crackers e seguirono attentamente la lezione, anche Bio sembrava molto bravo e studioso, tanto che si accordarono per vedersi nel pomeriggio alla Città dei Libri, dove avrebbero fatto insieme i compiti.
Mela era agitata per il suo incontro, era la prima volta che vedeva qualcuno dopo la scuola e non sapeva davvero come comportarsi. Bio però era un bambino molto allegro ed espansivo e senza che nemmeno lei se ne accorgesse, mise Mela a suo agio, facendola chiacchierare, ridere e divertire. I due bimbetti diventarono ottimi amici e ogni giorno si incontravano dopo la scuola per studiare, leggere, catalogare insettoidi o fiorisauri, che ancora non erano stati scoperti e studiati nel mondo di Nonso. Mai una volta Bio si interessò al vestito da ape di Mela, mai una volta le chiese il perché o il per come di tale costume. Così, un giorno, Mela indossò un vestito normale e lo stupore fu tale, che tutti i bambini nel cortile della scuola si fermarono ammutoliti per guardarla passare. Bio semplicemente le disse che stava molto bene, del resto come tutti gli altri giorni. Da quando aveva conosciuto Bio, il suo fantasticare sul mondo pieno di macchine e persone isolate aveva lasciato spazio a esplorazioni, gite in canoa sul fiume Latticino o arrampicate. Mela era felice e non creò mai quel mondo triste, in cui tutti sarebbero stati soli e collegati soltanto da macchine, senza chiacchierate vere, senza gite, senza profumi... Diventò grande e guadagnò la stima di tutti grazie alle sue innumerevoli scoperte e invenzioni, ma ciò che la rese davvero felice fu l'amicizia di tante persone care, che la sostennero nei suoi studi e nei suoi grandi progetti!