Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

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30.10.15

Il parolaio di professione

C'era una volta un parolaio di professione.
Conosceva ogni articolo, ogni preposizione, ogni congiunzione, ogni aggettivo, ogni nome, ogni verbo. I sinonimi non avevano segreti per lui che aveva, ormai, scovato ogni parola dalla sua tana.

Un giorno, in una delle sue battute di caccia di parole, avvistò una parola che gli sembrava sconosciuta. Ne vide soltanto l'iniziale e, dalla sua punta, dedusse che potesse essere una bella A. Guardò nel suo zaino e passò in rassegna tutta la sua raccolta di parole con la A. Sembrava proprio che non ci fosse, ma non aveva potuto distinguerla e quindi pensò che potesse essere AMICO oppure ALAMBICCO o forse ARCOBALENO! Non sarà stata forse ALBERO?

Decise di trovare quella parola. Il Signore delle Parole l'avrebbe guidato! Perlustrò la pianura in lungo e in largo. Niente. Salì passi e li ridiscese. Niente. Sorvolò i mari in elicottero. Cercò indicazioni nei cartelli, per trovare il sentiero giusto. Visitò vecchi teatri polverosi e partì per l'Africa convinto, per un per un periodo, che si trattasse di una parola straniera.


Poi, in una notte di stelle, ormai disilluso di poter trovare quella parola, si rifugiò in un vecchio cinema. Poltrone rosse, pop corn e chiacchiericcio. Si gustò quella pellicola, felice di trovarvi parole note, già raccolte negli anni. Poi le luci si riaccesero e, inaspettatamente, senza preavviso, eccola. Era lei, era quella parola sfuggente! Era lì, davanti a lui. Non aveva sbagliato, era proprio una bella A. La accolse con un sorriso e lei si avvicinò per essere raccolta e custodita per sempre.

Fu così che, il parolaio di professione conquistò l'ultima parola della sua collezione: AMORE.