Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

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7.9.17

A Limone per un weekend extreme!

Finisce l'estate, non finisce il divertimento! Due giorni a Limone sul Garda, per scoprire i sentieri della Limone Skyrunning Extreme


Sarà che il mio sport preferito si può praticare in tutte le stagioni, sarà che stare all'aria aperta per me è sempre meglio che chiusa in una palestra, ma l'arrivo di settembre e di un po' di pioggia non mi toglie certamente il sorriso, anzi!

Foto: www.yourbigstories.com

La brevissima fuga sul Lago di Garda per testare il percorso della Limone Skyrunning Xtreme è una meravigliosa occasione per scoprire nuovi sentieri davvero spettacolari, conoscere degli atleti top e scambiare quattro chiacchiere su allenamenti e materiali con altri appassionati del settore. Limone sul Garda è ancora nel pieno della sua alta stagione, anche se settembre sembra essere un periodo speciale per vivere il Garda: un clima mite che permette ancora di godere a pieno di questo paradiso outdoor, senza l'affollamento tipico dei mesi estivi. Cosa chiedere di meglio per correre?
Foto: Giorgio Pulcini

Il clima è quello di una tipica giornata di fine estate, con qualche nuvola che scarica due gocce rinfrescanti e un arcobaleno che spunta dietro le onde del piccolo battello, già diretto verso Malcesine. 
Dopo una spremuta fresca di limoni, non resta che attaccare le viuzze del centro, per raggiungere la quiete del bosco, attraverso la valle del Singol. I ripidi e nervosi tornanti della mulattiera conducono fino al terzo chilometro dove - fortunatamente! - inizia un tratto di mangia e bevi per prepararsi alla discesa a rotta di collo verso il lungolago Marconi. 10km "xtreme" - come suggerisce il nome della manifestazione - e sicuramente all'altezza delle gare gemelle più blasonate, di cui potete trovare la descrizione del percorso qui e scaricare le tracce sia della Vertical, - tappa del Vertical Kilometer World Circuit - sia della Skyrace - prova dello Skyrunner Italy Series e degli European Skyrunning Champs.

I passi, questa volta, sono stati condivisi con alcuni degli atleti del team Dynafit, specialisti di corsa, ma soprattutto grandi appassionati di sport e di sentieri, proprio come tutti noi comuni runner mortali e domenicali. Ora bisogna mettersi sotto e prepararsi a questi 10km, sicuramente da non sottovalutare! Stay tuned! 

Per trovare qualche idea per il vostro soggiorno, cliccate sul sito del Consorzio Turistico Limonese.
Io ho dormito in riva al lago, nello splendido Hotel du Lac che vi regalerà una colazione da campioni!

Foto: Gallery www.dulac-limone.it



16.8.17

Tra mare e montagna: Portovenere


Ci sono luoghi che meritano un ritorno e Portovenere è uno di questi. 


Il sagrato del Santuario della Madonna Bianca

Sarà la pittoresca borgata affacciata sul mare - divenuta patrimonio dell’UNESCO dal 1927 - sarà il respiro gotico della chiesa di San Pietro, costruita sulle antiche rovine del tempio dedicato a Venere o le frequentazioni letterarie di poeti come Lord Byron, D’Annunzio o Montale o forse l’insieme di tutti questi aspetti a crearne il fascino magnetico? Resta il fatto che qui, ci sia un’atmosfera speciale, da condividere soltanto con persone altrettanto preziose. 

Bene, ma dove dormire nella settimana prima di Ferragosto?! Trovare un posto era già un’impresa e trovarne uno ad un prezzo ragionevole sembrava impossibile. La soluzione? Scgegliere una sistemazione poco comune per un luogo di mare, come quella di un rifugio di Montagna! Ci ritroviamo così al Rifugio Muzzerone, costruito sul fianco orientale del Monte omonimo, sopra Portovenere. Il rifugio è raggiungibile in auto dal paese Le Grazie, seguendo le indicazioni per la palestra di roccia, fino allo spiazzo dove lasciare l’auto. Da qui, 10 minuti su facile sentiero vi condurranno al rifugio. Un affaccio impareggiabile sul Golfo dei Poeti e sull’isola Palmaria e una posizione strategica per incamminarsi lungo i sentieri liguri (Altavia delle 5 terre AV5T, Sentiero Ligure e Alta Via dei Monti Liguri) a 25€ a notte e 45€ in mezza pensione. 

Alba dal Rifugio Muzzerone

Il rifugio è spartano. Camerate da 6 posti letto, spoglie e rustiche e un ambiente esterno forse da sistemare: qualche stuoia a coprire i locali di servizio e un po’ di ordine renderebbero il tutto sicuramentè più accogliente. Qui sembra però che si guardi al sodo, piuttosto che all’apparenza. Un’accoglienza spiccia, capace però di offrire una cucina autenticamente tipica e squisita, apprezzata anche dai local, così come di fornire precise indicazioni per rocciatori, trekker e trail runner.

Così, due brevi giornate divengono l’occasione per due percorsi mozzafiato tutti da correre: il trailtour dell’isola Palmaria e delle 5 Terre.


Trail tour Isola Palmaria

Distanza: 7km
Dislivello: 303 m D+
Fondo: strada bianca, sentiero facile

A meno che non vogliate farvi un tuffo, per attraversare il sottile tratto di mare delle Bocche, che divide Portovenere dall’isola Palmaria, con 5€ i Barcaioli di Portovenere vi offriranno un servizio di treghettaggio andata e ritorno. Sbarcati a Torrizzo, partiamo per il nostro trailtour che, secondo le indicazioni, richiede circa due ore per completare il giro dell’isola. Il dislivello non è severo, ma il caldo si fa sentire per noi che siamo abituati al fresco delle nostre Prealpi. Consigliatissimo un cappello e una piccola scorta idrica per rinfrescarsi e idratarsi, nonostante a metà del giro sia possibile una pausa presso lo stabilimento balneare di Pozzale. Qui, presso la cava abbandonata di marmo nero dorato, un’impareggiabile vista sull’isola di Tino. È il momento di una foto. 

L'isola del Tino dalle cave di Palmaria

Dopo questo tratto, si riparte in salita verso la vetta dell’isola, affrontando il dislivello più impegnativo e soleggiato. Faccia a faccia con il mare aperto che qui s’infrange sulle alte e compatte scogliere dell’isola, fino al vecchio appostamento militare da dove poi, attraverso ripido e scosceso sentiero, si fa velocemente ritorno alle spiagge affollate e alle chiacchiere di Torrizzo.


Trail tour 5 Terre

Distanza: 28km
Dislivello: 1.656 m D+
Fondo: sentiero

Se i vari siti di promozione turistica consigliano di percorrere questo itinerario da Monterosso verso Portovenere, in modo da godere di un dislivello più dolce, io vi consiglio il contrario. Perché? a) È più allenante; b) se deciderete di fare anche ritorno di corsa, la seconda parte sarà meno impegnativa.
Lasciato il nostro rifugio, torniamo verso il parcheggio, da cui scendiamo brevemente su strada asfaltata per giungere alla forcella che ci riporta su sentiero in direzione di Campiglia (CAI 2h30’). Se come noi, passerete di mattina, imperdibili caffè e spremuta presso l’alimentari sulla Piazza della Chiesa, se passerete di pomeriggio, magari rientrando, consigliamo un aperitivo presso il Piccolo Blu.
Lasciato il minuscolo abitato, seguendo le indicazioni per il Colle del Telegrafo, si giunge in fretta a Riomaggiore, il primo villaggio delle 5 Terre. Da qui, un tempo era possibile proseguire verso le altre cittadine lungo la Via dell’Amore, percorso pedonale, completamente affacciato sul mare. Purtroppo, a seguito delle frane e delle alluvioni del 2012, il sentiero continua ad essere chiuso. E qui siamo in molti a dispiacercene, soprattutto davanti all’imbocco del camminamento, sbarrato da un cancello, che lascia inebetiti molti turisti. Presso l’ufficio turistico, potrete vagliare tutte le alternative, scegliendo quella più adatta alle vostre gambe. Attenzione ad altre eventuali chiusure per manutenzione. Il sentiero CAI506 sembra essere uno dei più caratteristici, incrociando sia il sentiero dei Santuari che quello delle Vigne e battendo il percorso dello Sciacchetrail, gara a cui sicuramente faremo un pensiero, visti gli scenari maestosi. Via via, seguendo quello che diviene il sentiero Azzurro, facciamo tappa in ciascuna delle 5 Terre, consumando un’ottima focaccia a Manorala, innamorandoci di Corniglia, sorridendo agli ombrelloni giganti di Venazza e sognando un mega gelato a Monterosso. Una nota stonata, che fa storcere il naso a molti trekker, è il costo di 7,50€ richiesto per attraversare il tratto compreso tra Corniglia- Vernazza e Monterosso, a copertura degli interventi di manutenzione che la stagione piovosa rende necessari. Acquistando la card delle 5 Terre (16€ prezzo in alta stagione per il 2017), questo costo viene indubbiamente ammortizzato grazie alle varie agevolazioni garantite, ma per noi che ci fermeremo soltanto pochi giorni non ha molto significato. 

Vernazza

Il fondo è polveroso, a tratti sassoso e scosceso, ma mai particolarmente tecnico, se non in condizioni di pioggia. Nel complesso, si tratta di un percorso collinare, caratterizzato da alcune salite su scalinate sassose che richiedono un po’ di fatica, ma che ricompensano sempre con scorci pazzeschi sul mare. Lungo il sentiero troverete fontane nei paesini, è quindi consigliata una scorta idrica da avere con sé. 

Manarola: Qualcuno pensa ai trekker <3

Sul sentiero c’è molta gente ed è necessario avere pazienza e lasciare spazio anche gli altri: non si è in gara e qualche sosta vi farà godere maggiormente dei paesaggi sospesi tra terra e mare della Liguria.
Se escludete il rientro di corsa, con 4€ potrete tornare a La Spezia Centrale, dove prendere l’autubus per il rientro a Portovenere fuori dalla stazione e acquistando il biglietto a 2,50€ presso l’edicola o la tabaccheria. Se le condizioni del mare lo permettono, suggestivo il rientro in battello per godere di una vista esclusiva su tutto il percorso appena compiuto. Il costo si aggira attorno ai 30€.


Un mare che conserva la bellezza sublime della Montagna e una Montagna che si profuma delle fragranze del mare. Questa è la Liguria.



Fiaba consigliata durante la vacanza: Il Villaggio dei Pescatori.
Tutte le foto sono scattate con uno dei nostri iPhone 5S dall'Alessandro Pelicioli o da me: Capraorobica.


Tschuessssssss

13.8.17

Ricette di montagna: Risotto al Parüch e ricotta di malga

Il nonno Pipù era un personaggio. Calcio, campionato e pettegolezzi non gli interessavano. Ciclismo, vino e affari erano invece la sua grande passione. Nel suo vagare fra le osterie della Valle Brembana, i pascoli erbosi ricchi di erbe spontanee erano poi un forte richiamo per lui: Parüch e Cornagì. La primavera per gli asparagi selvatici - in dialetto Bergamasco Cornagì- e l'estate per gli spianaci selvatici o Erba del Buon Enrico - il Parüch. Il trekking da Ceresola verso il Rifugio Grassi e poi il Pizzo dei tre Signori è stata l'occasione per riscoprirlo e raccoglierlo. 

Ingredienti
- trovate un bel prato grasso e, una volta sul posto tra luglio e settembre, aguzzate la vista per riconoscere il Parüch - Erba del Buon Enrico - che riconoscerete per la polverina che lascerà sulle vostre dita.
- scalogno
- olio evo
- marsala
- brodo vegetale
- riso buono! La vostra varietà preferita, per me Riso Acquerello. Una manciata per ogni partecipante.
- ricotta di malga, se non avete idea di quale malga, il Sentiero delle Casere in partenza da Mezzoldo ve ne farà incontrare una bella manciata. Per tutte le info, Altobrembo Valle Brembana.
- burro (già che siete lì per la ricotta, comprate anche il burro)
- parmigiano

Procedimento
Dopo aver scaldato l'olio in un tegame dai bordi alti, facciamo i colpi di sole allo scalogno. Buttiamo quindi le nostre preziose foglie 🍃 di Parüch -lavato con bicarbonato - per farlo appassire e prima di tostare il riso per 5' (controllate che sia bello lucido!).
A questo punto una bella sfumata con un bicchierino di Marsala: inebriatevi di questo profumo delizioso!!! Dopo questo felice sfrigolio, cominciate la cottura del risotto, aggiungendo il vostro brodo (senza 🎲!) e facendo riferimento ai tempi indicati sulla confezione del vostro riso. Ok, mia nonna avrebbe detto di regolarvi ad occhio che non sbagliate.
Una volta terminata la cottura, spegnete e, lontano dal fuoco, mantecate con burro e uno spruzzo di parmigiano. Condite con la vostra ricotta di malga e servite con qualche fogliolina fresca di Parüch a guarnire!