Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

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31.10.14

I sogni di Agostino - Il drago e la principessa

Quella mattina, nel libro di storia, Agostino notò un dipinto. Si trattava di una strana rappresentazione, in cui compariva una principessa, un drago e un cavaliere con una lunga lancia. Agostino sentiva la maestra spiegare, ma era come se le sue parole non avessero più significato, era troppo intento a guardare quell'immagine.. Accidenti. Gli era successo di nuovo, si era addormentato in classe. Quando si risveglio, sembrava che nessuno si fosse accorto della sua disattenzione, anche se.. Era come se tutti fossero così.. Lontani. Cercò il suo libro per riprendere il segno e ascoltare almeno un po' della lezione, ma non lo trovò. Persino il banco era sparito! Agostino si guardò attorno e realizzò che attorno a sé c'era una fitta coltre di nubi vaporose, bianche, soffici. Ma dove diavolo si era addormentato?? Mentre si chiedeva tutto questo, sentì un pianto leggerò arrivare al di là delle nuvole. Era una ragazza. Quando le nubi si alzarono, Agostino scorse davanti a sé l'imponente figura del drago. Una spessa e coriacea corazza verde scintillante lo avvolgeva tutto, proteggendolo. Dalle sue narici scure, sbuffava del fumo e i suoi occhi vigili si spostavano in fretta. Agostino si nascose dietro le rocce, ma proprio quando stava studiando una via di fuga, la vide. I suoi capelli ricci e dorati raccolti sul capo. Il profilo esile e delicato, le vesti pregiate, il suo pianto educato, tutto faceva intendere che era una principessa. Non poteva abbandonarla. Agostino afferrò un lungo bastone appuntito e fece per avvicinarsi alla bestia quando, come se uscisse dal nulla, gli si fece accanto un possente cavallo bianco, bardato di rosso. Montò in sella e senza sapere che fare, lo lanciò al galoppo. Il drago li vide e cercò di colpirli con la sua coda. L'abilità del cavaliere e l'agilità del cavallo schivarono il colpo. Proprio quando il drago stava per sferrare un secondo colpo, Agostino gli si avvicinò tanto da poter sentire il fetore del suo alito mortale. Fu allora che, impugnata saldamente la lancia, il cavaliere si abbatté sul mostro, ferendolo mortalmente al centro del suo muso diabolico. "Agostino!" - esclamò la maestra con disappunto. Il bambino si rizzò dritto con sguardo interessato. Sulla sua guancia era rimasto appiccicato il foglio per gli appunti e tutta la classe scoppiò in una fragorosa risata. Lui, accettò il rimprovero e lo scherno dei compagni. Lui aveva sconfitto il drago e loro non potevano saperlo...