Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

Pagine

26.5.18

Storia devota di Maggio - San Pellegrino Terme

Foto: vivere Bergamo 

Lentamente. Così si diffuse l’orrenda notizia, portando con sé paura e sconforto, amarezza e pianto. In tempo di guerra son poche le festanti lettere, le buone novelle e le salde speranze. Son gioie costose, lusso di pochi e sogno di troppi.

Era ormai il calar della sera e fu il parroco a darne rapporto, con l’animo pesante di chi è pervaso dalla preoccupazione e con lo sguardo nel cielo, di chi si affida a Qualcuno di più grande. Lo disse piano, la voce se l’era portata via il nodo stretto sulla gola. Lo disse lentamente, come se tutti dovessero comprendere. Lo disse con cura, perché certe parole portano il peso profondo di una morte annunciata.

Eppure, quando la speranza avrebbe dovuto abbandonarli, quando l’abisso pareva sorprenderli, quando tutto sembrava ormai perduto, la piccola comunità non si arrese e raccolse le forze in un piccolo e possente grido di fiducia. Una voce che da fievole preghiera, calata nel vento, si fece più forte, canto di gloria e di supplica da condurre lassù, fra le nubi rosate della sera, dove i putti e gli angeli danno lode al Padre. Piccola condivisa speranza, da portare fino in cielo per chiedere grazia e speranza, per chiedere la vita. La affidarono a Lei, che il peccato degli uomini non aveva conosciuto, perché intercedesse presso il nostro Signore e la fede devota, consacrata in un voto, dette germoglio.

Santuario di gioia, luogo del cuore,
ogni anno si torna per lodare il Signore.
Un mese di fila, senza perdere sera,
le gente si ritrova raccolta in preghiera.
La dolce Madonna il grido ha ascoltato
e il piccolo paese, dal martirio ha salvato.
Un mese dal voto è festa di Maggio,
del popol fedel e del suo devoto coraggio.