Scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto.

- Italo Calvino -

Pagine

18.6.11

La lumaca e il Bengala -- rivisitazione de La lepre e la tartaruga

C'era una volta la piccola lumaca Gilda. Gilda era una lumachina molto affascinante, tutta lucida e con uno splendido guscio sulle tonalità del tortara, fino a un caldo nocciola intenso.
Con le amiche trascorreva i suoi pomeriggi sulle foglie di lattuga e fra un morsichino l'altro, chiacchierava spensierata dei suoi sogni e dei pettegolezzi della scuola. Altre volte, quando la mamma glielo permetteva, si allontanava un po' di più, per raggiungere il Parco dei Ciuffi di Carote, dove andavano i lumaconi più grandi: c'erano tante boutique di trucchi per lumache, come la terra bagnata dell'orto, la crema di sabbia fine esfolliante e varie lozioni a base di rugiada, per un manto sempre splendente. Gilda adorava quel posto! Tuttavia, anche se Gilda amava passare il suo tempo libero con le amiche, sotto gli sguardi languidi dei lumaconi, lei era molto diversa da tutte le sue compagne...
A scuola era molto brava, si può dire che fosse una vera e propria secchiona. Sempre attenta, sempre preparata e sempre puntuale nelle consegne (e nell'entrata a scuola, che per una lumaca non è poco!). C'era però una materia che Gilda adorava davvero, contrariamente a tutte le sue compagne di scuola: Educazione Fisica. Niente l'appassionava più dello sport, del misurarsi e superare sempre i suoi piccoli limiti di lumachina. Sudare per ottenere un buon risultato in una disciplina sportiva era per Gilda una grandissima gioia, forse anche perché era l'unica materia in cui doveva davvero impegnarsi per eccellere rispetto agli altri. Da questa passione nasceva anche il suo sogno, la sua speranza e il suo progetto: correre la maratona di New Ort, l'indiscussa prova di forza e resistenza di ogni vero sportivo.
Nonostante fosse molto brava, Gilda non si vantava mai delle sue capacità sportive e questo la premiava ancora di più. Completava le sue prove, sorrideva alle premiazioni e portava i suoi trofei a casa dove la mamma, per premiarla, le preparava uno sformato di lattuga, il suo piatto preferito. Ovviamente, per ottenere quelle vittorie, la lumachina lavorava sodo... dopo aver finito i suoi compiti, che ci fosse il sole, la pioggia o la neve, Gilda usciva per fare un po' di allenamento, misurando la sua prestazione con il suo iPod.
Poi, un bel giorno di sole, arrivò il tempo di correre la sua sfida: la grande maratona di New Ort. Già di buon mattino, Gilda si presentò al banco della registrazione, dove le fu consegnata la sua pettorina con il numero 55, il cestino con la merenda dello sportivo e il gadget a ricordo della giornata. Più tardi arrivarono anche gli altri concorrenti, ansiosi di misurarsi nella fatidica prova. Mentre Gilda si preparava alla gara con qualche esercizio, uno dei concorrenti si fece largo fra la folla, con la sua tutina super firmata e scarpe da corsa dell'ultimo modello. Si trattava di un bellissimo gatto Bengala, che tutto impettito, dava prova della sua preparazione sfoggiando muscoli definiti da un apposito olio. Il gatto era molto sicuro di se e qualcuno sussurrò che quello avrebbe potuto essere uno dei vincitori. Gilda non ci fece nemmeno caso.
Al momento del via, tutti si ammassarono alla partenza, con i cuori palpitanti per l'emozione. Il giudice incaricato fischiò fortissimo inaugurando la maratona e tutto il gruppo cominciò a muoversi. Dopo i primi chilometri, la corsa ebbe la meglio su molti concorrenti, che esausti si ammassavano sul ciglio del percorso. Al primo punto di ristoro, giunse appena la metà degli iscritti e fu solo in quel momento che gli occhi di Gilda incontrarono quelli del Bengala, che per poco non la calpestò, cercando di accaparrarsi un bicchiere di fresca e rigenerante menta piperita e acqua del ruscello. Gilda non bevve nemmeno una sorsata, ma continuò la sua gara, mostrando la sua altissima capacità di resistenza e costanza. Il gatto sembrava meno fresco e cominciò ad accusare i primi segni di stanchezza: l'olio spalmato sul suo mantello lo faceva sudare più del dovuto e l'abbondante bevuta cominciò a dargli qualche problema alle zampe...
Ormai in prossimità del traguardo, i concorrenti erano soltanto una manciata. Rimaneva il bengala, la piccola Gilda, una coppia di scoiattoli e un cerbiatto. Il gatto Bengala vendendo che anche i due scoiattoli abbandonarono il tracciato, trovandosi in vantaggio da solo, decise di ricorrere al suo segreto. Rimasto in gara con la sola lumaca, si sentì ormai vincitore. Nonostante la sua avversaria era notoriamente l'animale più lento del bosco, Gilda si difendeva bene, stando alle calcagna del suo presuntuoso amico. In evidente difficoltà, il gatto decise di ricorrere al suo segreto e da sotto la pettorina, estrasse una piccola bustina, con una dose potente di vitamine gialle, un concentrato di energia. Non appena ne ingoiò il contenuto, il gatto scattò in avanti, lasciandosi alle spalle la piccola lumca. Il vantaggio era così evidente, che per beffarsi della piccola concorrente, il gatto Bengala si fermò, mimando agli spettatori la lentezza dell'avversaria. Ma mentre si burlava della lumaca, guadagnando il sorriso e gli applausi del pubblico, non si rese conto che Gilda era ormai sulla linea rossa del traguardo. Disperatamente, il gatto si rimise in marcia, ma ormai in ritardo per superare per primo l'arrivo, anche perchè sopraffatto dai dolori dell'acido lattico che si era formato nei suoi muscoli. La sua fatica fu tale, che il piccolo cerbiato, riuscì ad avere il tempo di riconquistare il distacco e arrivare prima del gatto.
Gilda, in un timido sorriso, dalla vetta del primo posto, ricordò alla stampa:
- Chi va piano, va sano e va lontano!

_____________________________
La parola di oggi:
Fatidica - in grado di rivelare ciò che il destino ha già previsto.


Nessun commento: